Anamnesi odontoiatrica
L'anamnesi odontoiatrica consiste nel raccogliere i dati rilevanti dal paziente o dai suoi parenti sulla malattia. Possiamo anche dire che l’anamnesi paziente odontoiatrico rappresenti il primo dialogo con il paziente. È importante avere la diagnosi corretta così da risparmiare un sacco di futuri mal di testa. La prima consultazione prevede l'anamnesi, il check-up dentale generale e l'individuazione primaria del problema della cavità orale. In altre parole, l'anamnesi odontoiatrica fa parte della storia medica dentale anche se non sono esattamente la stessa cosa. L'anamnesi medica odontoiatrica comprende il colloquio e comprende anche gli esami fisici e la descrizione dell'andamento della malattia. Con l’anamnesi odontoiatrica questionario e dialogo con lo specialista sono essenziali ai fini di avere un quadro il più chiaro possibile del paziente.
Anamnesi odontoiatrica: a che cosa serve
Con l’anamnesi odontoiatrica vengono raccolti in sostanza tutti i dati forniti dal paziente circa abitudini, dolore, storia familiare di alcune malattie e molto altro. Le procedure diagnostiche iniziano con un dialogo con il paziente che può esprimere sentimenti, sintomi e problemi. Fondamentalmente si raccolgono i dati sulla storia medica e dentale e si utilizzano test di screening sulle principali patologie dentali di interesse per stabilire il livello di rischio. Con i sistemi diagnostici digitali a raggi X possiamo acquisire immagini panoramiche e le radiografie intraorali che sono necessarie. Il dentista suggerirà quindi un piano di trattamento preliminare basato sulle informazioni ottenute dai test diagnostici che dovrebbe essere finalizzato principalmente all'eliminazione delle infezioni orali, al trattamento delle emergenze e all'attenuazione del dolore. Il paziente riceve poi una prima bozza di terapia, una stima dei costi e della durata della terapia. È importante tenere presente che devono essere prese in considerazione le esperienze precedenti e le tipologie di cure ricevute. Allo stesso modo, è essenziale che l'anamnesi odontoiatrica soddisfi alcuni requisiti che andremo ad analizzare nel dettaglio.
Anamnesi odontoiatrica: i requisiti
Per una corretta anamnesi odontoiatrica bisogna che rispetti alcuni requisiti ben precisi come comprendere solo dati affidabili e non omettere informazioni utili. Si consiglia anche di omettere dati superflui mentre il dentista dovrà saper ascoltare e spiegare al paziente tutte le procedure da seguire. In uno studio dentistico, l'anamnesi deve essere eseguita in modo agile e intuitivo per l'assistente. L'anamnesi odontoiatrica inoltre include diversi elementi come la storia personale del paziente, il motivo della visita e il contesto familiare. Per quanto riguarda il motivo della visita si intende la causa che ha portato il paziente a frequentare il servizio odontoiatrico. L’anamnesi odontoiatrica deve includere anche una valutazione della malattia attuale che si concretizza in una descrizione dettagliata dell’insorgenza e del decorso della malattia che affligge il paziente. Anche la storia di malattie familiari che includono entità con tendenza all'ereditarietà dovranno far parte dell’anamnesi odontoiatrica. Come si può intuire l'anamnesi in odontoiatria è piuttosto complessa e lunga da fare. Per fortuna esistono dei software che possono aiutare gli specialisti a svolgere questi compiti e tenerli aggiornati con il vantaggio di risparmiare spazio e costi in classificatori e cancelleria. In sostanza l’anamnesi odontoiatrica raccoglie tutte le informazioni che sono necessarie dal paziente per stabilire una cura adeguata. Tali informazioni vengono raccolte il giorno della prima visita utilizzando un formato elettronico (EHR) prima di iniziare l’esame clinico. Tutte le informazioni sullo stato di salute generale del paziente saranno quindi estremamente preziose.
Anamnesi dentale: cosa altro sapere
Tramite l’anamnesi odontoiatrica il paziente comunicherà al dentista i diversi motivi per cui necessita cure odontoiatriche. In questa fase il paziente deve dire prima le eventuali urgenze come dolori o gonfiori in bocca e poi potrà discutere del resto. Il dentista esegue quindi un esame orale approfondito andando a valutare le mucose, le gengive e anche la lingua alla ricerca di problemi parodontali e patologie orali. Il dentista procederà poi ad analizzare anche gli eventuali restauri conservativi che sono già presenti in bocca con una valutazione delle otturazioni, delle ricostruzioni e delle protesi e corone fisse. Sempre nella fase di anamnesi odontoiatrica il dentista dovrà valutare lo stato apicale dei denti e scegliere quali terapie eseguire.
Nei pazienti che sono portatori di protesi removibile si valuta l’esperienza del paziente e si indagano anche motivi e ragioni del problema. Infine si registrano anche tutte le informazioni riguardanti i denti mancanti, i motivi delle estrazioni e anche le eventuali complicazioni che avvengono durante gli interventi di chirurgia orale. L’esame dentale infine si conclude con una valutazione delle radiografie sia presenti che passate per avere un quadro ben preciso di come si stanno evolvendo le patologie orali. Di frequente durante l’anamnesi odontoiatrica la ricerca delle patologie da curare o la valutazione della salute dei denti si trascura il concetto di funzione masticatoria. Il dentista dovrà quindi anche controllare la presenza di eventuali disfunzioni dell’ATM, di bruxismo o di asimmetrie che potrebbero causare un deficit del movimento. Ecco perché in questi casi i dentisti svolgono esami occlusali o funzionali.
Anamnesi odontoiatrica: a che cosa serve
Con l’anamnesi odontoiatrica vengono raccolti in sostanza tutti i dati forniti dal paziente circa abitudini, dolore, storia familiare di alcune malattie e molto altro. Le procedure diagnostiche iniziano con un dialogo con il paziente che può esprimere sentimenti, sintomi e problemi. Fondamentalmente si raccolgono i dati sulla storia medica e dentale e si utilizzano test di screening sulle principali patologie dentali di interesse per stabilire il livello di rischio. Con i sistemi diagnostici digitali a raggi X possiamo acquisire immagini panoramiche e le radiografie intraorali che sono necessarie. Il dentista suggerirà quindi un piano di trattamento preliminare basato sulle informazioni ottenute dai test diagnostici che dovrebbe essere finalizzato principalmente all'eliminazione delle infezioni orali, al trattamento delle emergenze e all'attenuazione del dolore. Il paziente riceve poi una prima bozza di terapia, una stima dei costi e della durata della terapia. È importante tenere presente che devono essere prese in considerazione le esperienze precedenti e le tipologie di cure ricevute. Allo stesso modo, è essenziale che l'anamnesi odontoiatrica soddisfi alcuni requisiti che andremo ad analizzare nel dettaglio.
Anamnesi odontoiatrica: i requisiti
Per una corretta anamnesi odontoiatrica bisogna che rispetti alcuni requisiti ben precisi come comprendere solo dati affidabili e non omettere informazioni utili. Si consiglia anche di omettere dati superflui mentre il dentista dovrà saper ascoltare e spiegare al paziente tutte le procedure da seguire. In uno studio dentistico, l'anamnesi deve essere eseguita in modo agile e intuitivo per l'assistente. L'anamnesi odontoiatrica inoltre include diversi elementi come la storia personale del paziente, il motivo della visita e il contesto familiare. Per quanto riguarda il motivo della visita si intende la causa che ha portato il paziente a frequentare il servizio odontoiatrico. L’anamnesi odontoiatrica deve includere anche una valutazione della malattia attuale che si concretizza in una descrizione dettagliata dell’insorgenza e del decorso della malattia che affligge il paziente. Anche la storia di malattie familiari che includono entità con tendenza all'ereditarietà dovranno far parte dell’anamnesi odontoiatrica. Come si può intuire l'anamnesi in odontoiatria è piuttosto complessa e lunga da fare. Per fortuna esistono dei software che possono aiutare gli specialisti a svolgere questi compiti e tenerli aggiornati con il vantaggio di risparmiare spazio e costi in classificatori e cancelleria. In sostanza l’anamnesi odontoiatrica raccoglie tutte le informazioni che sono necessarie dal paziente per stabilire una cura adeguata. Tali informazioni vengono raccolte il giorno della prima visita utilizzando un formato elettronico (EHR) prima di iniziare l’esame clinico. Tutte le informazioni sullo stato di salute generale del paziente saranno quindi estremamente preziose.
Anamnesi dentale: cosa altro sapere
Tramite l’anamnesi odontoiatrica il paziente comunicherà al dentista i diversi motivi per cui necessita cure odontoiatriche. In questa fase il paziente deve dire prima le eventuali urgenze come dolori o gonfiori in bocca e poi potrà discutere del resto. Il dentista esegue quindi un esame orale approfondito andando a valutare le mucose, le gengive e anche la lingua alla ricerca di problemi parodontali e patologie orali. Il dentista procederà poi ad analizzare anche gli eventuali restauri conservativi che sono già presenti in bocca con una valutazione delle otturazioni, delle ricostruzioni e delle protesi e corone fisse. Sempre nella fase di anamnesi odontoiatrica il dentista dovrà valutare lo stato apicale dei denti e scegliere quali terapie eseguire.
Nei pazienti che sono portatori di protesi removibile si valuta l’esperienza del paziente e si indagano anche motivi e ragioni del problema. Infine si registrano anche tutte le informazioni riguardanti i denti mancanti, i motivi delle estrazioni e anche le eventuali complicazioni che avvengono durante gli interventi di chirurgia orale. L’esame dentale infine si conclude con una valutazione delle radiografie sia presenti che passate per avere un quadro ben preciso di come si stanno evolvendo le patologie orali. Di frequente durante l’anamnesi odontoiatrica la ricerca delle patologie da curare o la valutazione della salute dei denti si trascura il concetto di funzione masticatoria. Il dentista dovrà quindi anche controllare la presenza di eventuali disfunzioni dell’ATM, di bruxismo o di asimmetrie che potrebbero causare un deficit del movimento. Ecco perché in questi casi i dentisti svolgono esami occlusali o funzionali.
