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Dente rotto alla radice

Prima di parlare di un dente rotto alla radice conviene dire qualcosa su che cos’è la radice dentale, ovvero la parte del dente che non si vede in quanto contenuta nell’osso e che ha la funzione molto preziosa di fare da sostegno al dente. I denti hanno un numero diverso di radici l’uno dall’altro, ad esempio canini e incisivi ne hanno una sola come i premolari inferiori mentre quelli superiori possono averne una o due a seconda dei casi. I molari inferiori hanno ben due radici dentali mentre quelli superiori ne hanno tre. Un dente rotto alla radice che si muove è un problema serio e sarà anche una ottima occasione per fissare un appuntamento dal dentista.

Anatomia della radice del dente

L’anatomia della radice dentale ci dice che ogni dente è costituito dalla radice dentale, la corona e il colletto. La radice, generalmente, è molto più lunnga della corona del dente e culmina nell’apice radicolare nella direzione opposta alla corona. La parte interna della radice invece è composta da dentina mentre quella esterna da cemento dentale. Se guardiamo all’interno della radice del dente troveremo i cosiddetti canali radicolari che contengono la polpa del dente mentre l’osso alveolare è la parte di osso dove è ancorata la radice.

Dente rotto alla radice: possibili cause

Una radice dente rotta può essere provocata da diverse cause come ad esempio eventi traumatici. Solitamente comunque, se si escludono appunto traumi e incidenti, è difficile che vi sia un dente rotto alla radice se parliamo di un dente vivo. Il dente rotto alla radice riguarda prevalentemente proprio i denti devitalizzati in quanto il dente è debole e non riesce a supportare le sollecitazioni che sono causate dalla masticazione. Di fronte a una radice dente rotta spesso il dentista non può fare altro che prendere atto della situazione e procedere con l’estrazione del dente. Se invece abbiamo un dente rotto alla radice ma nella parte più superficiale allora esiste qualche possibilità che il dentista possa salvare il dente mediante la ricostruzione del dente e il suo incapsulamento. In caso di dente rotto alla radice in profondità sarà essenziale intervenire subito con l’estrazione del dente in quanto, in caso contrario, potrebbe causare una infezione all’osso molto dolorosa.

Dente rotto alla radice: i sintomi

In alcuni casi un dente rotto alla radice sanguina ma i sintomi di frattura della radice sono diversi. Tutti i denti possono rompersi e queste fratture possono causare disagi importanti nel paziente ma che si possono risolvere. Tra i sintomi del dente rotto alla radice abbiamo dolore forte durante la masticazione, sanguinamento e infiammazione gengivale. I denti solitamente si rompono se sono già stati trattati con otturazioni molto estese, se sono stati già ricoperti con perni o corone oppure se hanno subito un trauma più o meno importante. La prima cosa che farà il dentista in caso di dente rotto alla radice sarà valutare la radice residua facendo una radiografia. Dopo aver valutato la quantità di radice rimasta e la sua affidabilità il dentista potrà scegliere la soluzione ideale per ciascun caso.

Dente rotto alla radice: come procedere

Spesso a fratturarsi sono soprattutto denti che hanno già subito cure multiple o sono stati devitalizzati. Se la radice del dente rotto fosse integra o comunque sufficientemente robusta, il dentista potrà salvare la radice e ricostruire con un perno per poi ricoprire la radice recuperata con una capsula. Per fortuna il recupero della radice è ormai abbastanza frequente ed è anche piuttosto rapido. In alcuni casi però le radici recuperate con perno e ricoperte dalla capsula potrebbero andare incontro alla frattura verticale della radice rendendo poi necessario procedere con l’estrazione del dente. Ma cosa fare quando si deve trattare un dente rotto alla radice? Nelle situazioni in cui la radice restante non è resistente, o comunque non da questa garanzia o si trova sotto la parte marginale della gengiva, solitamente si procede con l’estrazione. Sarà unicamente il dentista a dover decidere se procedere o meno con l’estrazione dopo aver valutato pro e contro.

Nel caso in cui la frattura dentale avviene orizzontalmente ed è localizzata in un punto profondo della radice, il comportamento del dentista dipenderà chiaramente anche da questo e dalla gravita della situazione. In caso di frattura che si trova vicino all’apice radicolare si potrebbe anche decidere di asportare il frammento fratturato con una apicectomia così da salvare il dente dopo la devitalizzazione. Si tratta comunque di una evenienza poco frequente che potrebbe essere conseguenza di un trauma oppure di una botta improvvisa o inaspettata o di un trauma masticatorio. Con un dente rotto alla radice a metà il dente invece andrà estratto e sostituito con un impianto dentale. Nei casi invece in cui la frattura dentale avviene in modo verticale, si è di fronte ad una frattura particolarmente insidiosa e difficile da confermare in quanto la radiografia potrebbe non mostrare nulla. Il dentista dovrà quindi esaminare attentamente la corona in cerca di piccoli segni o incrinature. In caso di dolore e frattura a carico della radice, in questi casi, si procede con l’estrazione.
Dente rotto alla radice