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Fibrina dente

Negli anni sono state eseguite molteplici indagini relative allo sviluppo di materiali e tecniche che consentono un rapido recupero dei tessuti del cavo orale. Ciò ha portato i ricercatori alla ricerca e alla valutazione di biomateriali che consentono di accelerare il processo di guarigione. Questi studi propongono l'uso di piastrine concentrate ricche di fattori di crescita per il tempo riparativo della lesione. Quando si parla di fibrina dente e tessuti molli potrebbero trarne un concreto beneficio. Attualmente l'estrazione dei terzi molari è una delle procedure chirurgiche più comuni, soprattutto nei casi di terzi molari inferiori trattenuti o che hanno posizioni diverse all'interno dell'arcata dentale. Questa situazione determina la complessità di molti di questi interventi chirurgici e le loro implicazioni post-chirurgiche. Inoltre si tratta di una procedura dove il processo di guarigione dalle ferite gioca un ruolo importante nel periodo post-operatorio del paziente.

Fibrina dente: che cos’è?

Cerchiamo ora di spiegare che cos'è la fibrina nel dente. La parte che subisce una operazione spesso nelle ore successive non appare in ottime condizioni. I punti di sutura infatti vengono ricoperti dalla fibrina dente, una patina biancastra che corrisponde per certi versi alla crosta che si forma sulle abrasioni cutanee. La fibrina dente resta di solito ancora qualche giorno dopo la rimozione dei punti di sutura e sarebbe meglio non rimuoverla in quanto si toglierà da sola senza causare problemi. La formazione di un tappo di fibrina dente sui punti di sutura dopo una estrazione dentale non deve quindi allarmare. Spesso si usa la fibrina dopo estrazione dente, si pensi alla spugna di fibrina dente la cui funzione è emostatica e non antibatterica. La spugna di fibrina dente è riassorbibile e serve da antiemorragico locale.

Fibrina dente e estrazione dentale

I terzi molari trattenuti sono denti legati a diverse condizioni della bocca, quindi, nella maggior parte dei casi, è necessaria l'estrazione chirurgica. Le procedure chirurgiche intraprese per estrarre i terzi molari trattenuti determinano gli effetti delle procedure chirurgiche. Molti studi hanno cercato di determinare l'efficacia di guarigione nel tessuto osseo e gengivale con l'uso di fibrina dente ricca di piastrine nelle procedure chirurgiche che coinvolgono l'estrazione del terzo molare inferiore. L'estrazione dei terzi molari trattenuti presenta effetti dell'intervento che diventano un vero e proprio disagio per i pazienti, come il dolore dopo l'intervento, l'infiammazione provocata nelle successive 24-72 ore o il trisma che si manifesta a causa della contrazione muscolare. La rimozione dei terzi molari ha un effetto sullo stato parodontale del secondo molare inferiore, con la prevalenza della malattia parodontale nei secondi molari del 77% prima dell'intervento e del 23% dopo l'intervento. Inoltre, il dolore e l'infiammazione post-chirurgici sono strettamente legati al tipo di rigenerazione e guarigione della ferita chirurgica. La guarigione di un alveolo post-estrattivo senza l'applicazione di materiali di riempimento viene considerata tipicamente una intenzione secondaria. Questa guarigione avviene in tre fasi, la prima infiammatoria, proseguendo con la fase proliferativa e, infine, con la fase di rimodellamento. In odontoiatria sono noti due tipi di guarigione, la prima e la seconda intenzione. Il primo si ottiene con l'uso di suture, il secondo si basa su una chiusura spontanea della ferita.

La preparazione dei tessuti feriti in chirurgia per la loro guarigione è un aspetto importante di qualsiasi intervento chirurgico, quindi è di grande valore che i professionisti che eseguono questo tipo di procedure conoscano molto bene la biologia della normale riparazione dei tessuti. La fibrina dente viene utilizzata per il miglioramento post-chirurgico dei terzi molari trattenuti. Questi concentrati sono ottenuti dal sangue delle persone, subiscono un processo di centrifugazione per le successive lavorazioni, ognuno diverso per tecnica di produzione. La fibrina è una molecola attiva del fibrinogeno plasmatico che, insieme alle piastrine, aiutano e accelerano l'emostasi e la guarigione dei tessuti. La fibrina ricca di piastrine viene utilizzata per migliorare i processi di formazione di nuovo tessuto osseo e gengivale.

Fibrina dente: vantaggi

La guarigione del tessuto osseo è diretta da processi intracellulari ed extracellulari. Le piastrine svolgono un ruolo fondamentale nella guarigione delle ferite formando coaguli di sangue e rilasciando fattori di crescita. Il suo utilizzo si basa sull'accelerazione del processo di guarigione sia dei tessuti molli che del tessuto osseo e presenta vantaggi rispetto al plasma ricco di piastrine (PRP) grazie alla sua tecnica di ottenimento. La fibrina dente ricca di piastrine è una membrana o un coagulo di fibrina che contiene leucociti, piastrine, citochine e fattori di crescita. E’ considerata un biomateriale e concentrato piastrinico di seconda generazione ottenuto mediante centrifugazione del sangue del paziente. Tra i principali utilizzi in odontoiatria della fibrina dente c’è quello nella fase post-estrattiva per cui è possibile depositare la membrana all'interno dell'alveolo (lo spazio che rimane dopo l'estrazione), accelerando e preservando i tessuti duri e molli, al fine di installare successivamente gli impianti in titanio in condizioni ideali. Può essere utilizzata anche per difetti ossei o difetti perimplantari, in questo caso viene miscelato con materiali da innesto, favorendo e accelerando il meccanismo di rigenerazione ossea attorno agli impianti o nel sito in cui si vuole aumentare il tessuto osseo.
Fibrina dente