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Iva dentista

Mai sentito parlare di iva dentista? Molti rischiano di fare confusione o comunque non sanno esattamente di che cosa si sta parlando. Molti pazienti nel corso della vita hanno inevitabilmente a che fare con il dentista e quindi diventa assolutamente necessario capire come funziona la detrazione iva dentista. Bisogna anche segnalare, parlando di iva dentista, che purtroppo la mancata fatturazione è un fenomeno esistente anche in campo odontoiatrico. Stiamo alludendo al fatto che ci sono alcuni dentisti che, in cambio di uno sconto sul costo finale, potrebbero provare a evitare l’emissione della fattura al paziente. A questo proposito sottolineiamo che non emettere la ricevuta è considerato un reato che prevede delle sanzioni tanto per il professionista quanto per il paziente. Per saperne di più sulla detrazione iva dentista e su come funziona la fatturazione non resta che proseguire la lettura dei prossimi paragrafi.

Fattura dentista esente iva

Nella maggior parte dei casi se non viene emessa fattura si propone uno sconto di circa il 20 o 30%, cifra che sarebbe l’equivalente del mancato versamento dentista Iva. Secondo la disciplina iva le prestazioni sanitarie dono esenti da imposta, di conseguenza il professionista che propone una soluzione del genere al paziente è in cattiva fede. Quando parliamo di iva dentista dobbiamo quindi sottolineare che la fattura del dentista è esente Iva. Per compilarla nel modo corretto bisognerà indicare alcune voci come la data di emissione, un numero progressivo, la ragione sociale dello studio dentistico, i dati del paziente, le prestazioni effettuate, l’importo e la dicitura esenzione iva. Inoltre su una fattura di importo superiore a 77,47 euro bisognerà applicare una marca da bollo di 2 euro. Insomma, quando ci si chiede quanto è l’iva del dentista è bene cercare di fare un po' di chiarezza.

Detrazione iva dentista: le spese mediche sono detraibili?

Le spese mediche sostenute a proprio nome o per conto di familiari a carico possono essere detratte con il modello 730 ottenendo un rimborso del 19%. Se si vuole ottenere la detrazione dell’iva dentista l’importo totale delle spese sanitarie sostenute dovrà superare la franchigia di 129,11 euro. In caso contrario il contribuente non avrà diritto ad alcun rimborso. Attenzione poi al fatto che, per scaricare le spese mediche, bisognerà essere in possesso di un documento come la fattura in grado di attestare l’avvenuta spesa. Spesso si sente parlare di iva spese dentistiche ma è molto facile fare confusione. Abbiamo già detto che la fattura del dentista è esente iva quindi al massimo possiamo parlare di come calcolare la somma da detrarre dalle spese mediche. Per conoscere l’importo esatto da detrarre bisognerà sottrarre la franchigia dal totale delle spese e calcolare il 19% sul risultato. In assenza di altri documenti in possesso del paziente, la fattura del dentista potrebbe essere una prova del fatto che un dato intervento sia stato eseguito proprio in un determinato studio dentistico, fatto questo che potrebbe avere una sua importanza, ad esempio, in caso di un lavoro non svolto a regola d’arte.

Iva spese dentistiche: le operazioni sanitarie esenti

Ma quali sono nel dettaglio le operazioni sanitarie esenti e imponibili per l’imposta sul valore aggiunto? Tra le prestazioni sanitarie esenti iva, come abbiamo già detto, abbiamo quelle erogate da medici, chirurghi e odontoiatri. Sono esenti anche tutte le prestazioni dirette a diagnosi, cura e riabilitazione di biologi e psicologi oltre che le certificazioni varie e le prestazioni di chirurgia estetica, medicina sportiva e del lavoro. Vanno considerate operazioni sanitarie esenti anche le prestazioni rese da laboratori radiologici e da laboratori di analisi mediche e di ricerche cliniche. Infine fanno parte di questa lista anche le visite mediche fiscali per Inps o Inail.

Iva dentista agevolata

Secondo il Decreto Rilancio all’art.124 si è aperta la possibilità di accedere al beneficio dell’Iva Agevolata per una serie di beni e prodotti che il legislatore ritiene utili a fronteggiare la pandemia da coronavirus. In questo caso abbiamo parecchi elementi che riguardano l’iva dentista come la Tac Cone Beam e la poltrona odontoiatrica. Si tratta di beni che hanno un certo impatto economico nella gestione di uno studio dentistico.

Iva dentista: perché la fattura è esente

Le prestazioni sanitarie che sono erogate da studi odontoiatrici, come abbiamo visto, sono considerate delle operazioni esenti IVA e che quindi non obbligano il dentista all’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (art. 10 comma 1 D.P.R. 633/1972) nella sua lista delle operazioni che godono dell’esenzione. Ogni fattura che viene emessa a fronte di prestazioni esenti IVA dovrà contenere anche una dicitura di fondo. Attenzione poi a non confondere l’esenzione dell’IVA dall’esenzione dell’emissione della fattura poiché, come tutte le attività professionali, anche gli studi odontoiatrici sono obbligati all’emissione della fattura per ogni prestazione eseguita sui pazienti. In alcuni casi gli studi odontoiatrici potrebbero fare confusione ed emettere magari una ricevuta sanitaria invece che una regolare fattura.
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