Tartaro sottogengivale
Il tartaro sottogengivale è uno dei problemi responsabili dell’alito cattivo ma non solo. Proprio così, il tartaro è un pessimo alleato dell’igiene orale e occorre rimuoverlo il prima possibile, ovvero prima che danneggi anche seriamente il cavo orale. Dal tartaro sottogengivale infatti possono nascere carie molto pericolose che, se trascurate, possono portare anche alla caduta del dente. Il tartaro sottogengivale altro non è che un deposito di placca batterica che dovrà essere risolto in modo rapido e tempestivo.
Non farlo significa rischiare carie ma anche delle gengiviti che, alla lunga, possono provocare la parodontite. La parodontite può portare a infezioni ripetute, ma anche alla perdita dei denti e al conseguente riassorbimento osseo. Ecco perché è così importante occuparsi del tartaro dei denti e non lasciare che intacchi la nostra salute orale. In questo articolo vedremo dunque come eliminare il tartaro sottogengivale in maniera efficace.
Che cos’è il tartaro?
Quando parliamo di tartaro facciamo riferimento alla mineralizzazione della placca batterica ovvero una pellicola appiccicosa di batteri e residui di cibo che si deposita sui denti e su tutto il cavo orale. E’ quindi davvero importante lavarsi spesso i denti più volte al giorno e con la tecnica giusta così da rimuovere la placca il più possibile. Qualora la placca non dovesse essere rimossa nel modo giusto comincia a calcificarsi nel giro di poco tempo trasformandosi in tartaro. Quando ciò avviene diventa quasi impossibile eliminare da soli il tartaro sottogengivale. In genere possono bastare anche solo 8 ore per la calcificazione del tartaro sottogengivale, anche per questo non dovrebbero mai passare più di 8 ore tra uno spazzolamento e l’altro. Esistono due tipologie diverse di tartaro: quello sopragengivale e il tartaro sottogengivale. Il tartaro sottogengivale nero si riconosce facilmente per il colore e perché si forma proprio nel solco gengivale. I tessuti che si trovano intorno al tartaro sottogengivale assumono un forte colore rosso dovuto all’infiammazione. Al fine di evitare la formazione di tartaro sottogengivale bisognerà quindi lavarsi bene i denti e utilizzare anche il filo interdentale con una certa frequenza. Il tartaro comunque è formato per circa l’80% da sali inorganici come il fosforo, il calcio e il sodio, e per il restante 20% da altre sostanze. La parte inorganica del tartaro è composta in gran parte di fosfato tricalcico e quella organica da batteri che possono provocare carie e parodontite.
Tartaro sottogengivale: di che si tratta?
Parlando di tartaro sottogengivale sintomi e fastidi andranno analizzati con la massima attenzione dal paziente che dovrà prenotare prima possibile una visita da un dentista. Ricordiamo che, anche per quel che riguarda il tartaro sottogengivale, solo il dentista potrà rimuoverlo durante una seduta di igiene orale professionale. Nessuno può rimuovere o tenere sotto controllo il tartaro sottogengivale da solo in quanto, trovandosi sotto la gengiva, è difficile da vedersi a occhio nudo. Proprio per questo il tartaro sottogengivale è sicuramente uno dei maggiori indiziati per quanto riguarda l’insorgenza delle carie ma anche di tasche parodontali e parodontite. Solo il dentista può eseguire una pulizia sottogengivale completa liberando dalle concentrazioni di tartaro che, lo ricordiamo, possono causare anche una fastidiosa alitosi. Purtroppo ci sono moltissime persone che non si sottopongono ormai da diversi anni a sedute di ablazione del tartaro, il risultato è che il tartaro sottogengivale si solidifica e calcifica sempre di più causando seri danni. In questi casi limite sarà possibile intravedere il tartaro sottogengivale persino con una radiografia. Rimuovere il tartaro nero sottogengivale comunque non è facile più che altro perché il paziente potrebbe sentire parecchio dolore, soprattutto se è molto tempo che non si presenta dal dentista per l’ablazione del tartaro.
Tartaro nero sottogengivale: i diversi colori
Quando si parla di tartaro può assumere diversi colori che vanno dal bianco al giallo fino al nero. Ad esempio quando il tartaro si presenta nel caratteristico colore marroncino ciò è dovuto in gran parte ai pigmenti che macchiano i denti come possono essere il tabacco, il caffè e il vino rosso. Il tartaro sottogengivale è invece nero per via dell’ossidazione dell’emoglobina contenuta nel sangue perso per via della gengivite. Di solito comunque il tartaro sottogengivale diventa di colore nero solo dopo molti anni. In ogni caso la causa principale della formazione del tartaro è quasi sempre la cattiva o assente igiene orale. Esistono però anche altri fattori che incidono nella formazione del tartaro come ad esempio i denti storti.
Chi soffre di questo problema avrà chiaramente anche maggiori difficoltà soprattutto nel lavare gli spazi tra i denti, di conseguenza è solo una questione di tempo prima che il tartaro si depositi sui denti e sotto le gengive. Un’altra delle possibili cause del tartaro sottogengivale sono le alterazioni della saliva che possono incidere direttamente sul processo di creazione del tartaro. La saliva è infatti molto utile per tenere sotto controllo la carica batterica nel cavo orale e serve a contrastare la placca batterica. Quando la salivazione diminuisce, cessa anche la sua azione preventiva e diventa quindi molto difficile controllare la formazione della placca. Il modo migliore per eliminare il tartaro sottogengivale è sottoporsi periodicamente a sedute di ablazione del tartaro, ovvero di eliminazione meccanica del tartaro sopragengivale e sottogengivale grazie all’ausilio di appositi strumenti.
Non farlo significa rischiare carie ma anche delle gengiviti che, alla lunga, possono provocare la parodontite. La parodontite può portare a infezioni ripetute, ma anche alla perdita dei denti e al conseguente riassorbimento osseo. Ecco perché è così importante occuparsi del tartaro dei denti e non lasciare che intacchi la nostra salute orale. In questo articolo vedremo dunque come eliminare il tartaro sottogengivale in maniera efficace.
Che cos’è il tartaro?
Quando parliamo di tartaro facciamo riferimento alla mineralizzazione della placca batterica ovvero una pellicola appiccicosa di batteri e residui di cibo che si deposita sui denti e su tutto il cavo orale. E’ quindi davvero importante lavarsi spesso i denti più volte al giorno e con la tecnica giusta così da rimuovere la placca il più possibile. Qualora la placca non dovesse essere rimossa nel modo giusto comincia a calcificarsi nel giro di poco tempo trasformandosi in tartaro. Quando ciò avviene diventa quasi impossibile eliminare da soli il tartaro sottogengivale. In genere possono bastare anche solo 8 ore per la calcificazione del tartaro sottogengivale, anche per questo non dovrebbero mai passare più di 8 ore tra uno spazzolamento e l’altro. Esistono due tipologie diverse di tartaro: quello sopragengivale e il tartaro sottogengivale. Il tartaro sottogengivale nero si riconosce facilmente per il colore e perché si forma proprio nel solco gengivale. I tessuti che si trovano intorno al tartaro sottogengivale assumono un forte colore rosso dovuto all’infiammazione. Al fine di evitare la formazione di tartaro sottogengivale bisognerà quindi lavarsi bene i denti e utilizzare anche il filo interdentale con una certa frequenza. Il tartaro comunque è formato per circa l’80% da sali inorganici come il fosforo, il calcio e il sodio, e per il restante 20% da altre sostanze. La parte inorganica del tartaro è composta in gran parte di fosfato tricalcico e quella organica da batteri che possono provocare carie e parodontite.
Tartaro sottogengivale: di che si tratta?
Parlando di tartaro sottogengivale sintomi e fastidi andranno analizzati con la massima attenzione dal paziente che dovrà prenotare prima possibile una visita da un dentista. Ricordiamo che, anche per quel che riguarda il tartaro sottogengivale, solo il dentista potrà rimuoverlo durante una seduta di igiene orale professionale. Nessuno può rimuovere o tenere sotto controllo il tartaro sottogengivale da solo in quanto, trovandosi sotto la gengiva, è difficile da vedersi a occhio nudo. Proprio per questo il tartaro sottogengivale è sicuramente uno dei maggiori indiziati per quanto riguarda l’insorgenza delle carie ma anche di tasche parodontali e parodontite. Solo il dentista può eseguire una pulizia sottogengivale completa liberando dalle concentrazioni di tartaro che, lo ricordiamo, possono causare anche una fastidiosa alitosi. Purtroppo ci sono moltissime persone che non si sottopongono ormai da diversi anni a sedute di ablazione del tartaro, il risultato è che il tartaro sottogengivale si solidifica e calcifica sempre di più causando seri danni. In questi casi limite sarà possibile intravedere il tartaro sottogengivale persino con una radiografia. Rimuovere il tartaro nero sottogengivale comunque non è facile più che altro perché il paziente potrebbe sentire parecchio dolore, soprattutto se è molto tempo che non si presenta dal dentista per l’ablazione del tartaro.
Tartaro nero sottogengivale: i diversi colori
Quando si parla di tartaro può assumere diversi colori che vanno dal bianco al giallo fino al nero. Ad esempio quando il tartaro si presenta nel caratteristico colore marroncino ciò è dovuto in gran parte ai pigmenti che macchiano i denti come possono essere il tabacco, il caffè e il vino rosso. Il tartaro sottogengivale è invece nero per via dell’ossidazione dell’emoglobina contenuta nel sangue perso per via della gengivite. Di solito comunque il tartaro sottogengivale diventa di colore nero solo dopo molti anni. In ogni caso la causa principale della formazione del tartaro è quasi sempre la cattiva o assente igiene orale. Esistono però anche altri fattori che incidono nella formazione del tartaro come ad esempio i denti storti.
Chi soffre di questo problema avrà chiaramente anche maggiori difficoltà soprattutto nel lavare gli spazi tra i denti, di conseguenza è solo una questione di tempo prima che il tartaro si depositi sui denti e sotto le gengive. Un’altra delle possibili cause del tartaro sottogengivale sono le alterazioni della saliva che possono incidere direttamente sul processo di creazione del tartaro. La saliva è infatti molto utile per tenere sotto controllo la carica batterica nel cavo orale e serve a contrastare la placca batterica. Quando la salivazione diminuisce, cessa anche la sua azione preventiva e diventa quindi molto difficile controllare la formazione della placca. Il modo migliore per eliminare il tartaro sottogengivale è sottoporsi periodicamente a sedute di ablazione del tartaro, ovvero di eliminazione meccanica del tartaro sopragengivale e sottogengivale grazie all’ausilio di appositi strumenti.
