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Afta quando preoccuparsi

Le afte sono piccole ulcere o piaghe che compaiono sulla mucosa della bocca, sono lesioni molto comuni che normalmente colpiscono le persone tra i 10 ei 40 anni. Le donne, in generale, hanno maggiori probabilità di soffrirne rispetto agli uomini. Di solito sono lesioni benigne, cioè non causano molti più problemi del semplice disagio e fastidio. Ma in molti si chiedono nel caso di un'afta quando preoccuparsi e rivolgersi a un medico.

In genere maggior parte della popolazione ha sofferto della sua presenza almeno una volta, e in genere il 20% ne soffre ripetutamente, anche se con il passare dell'età diminuisce la loro insorgenza. Sebbene (come abbiamo già detto) di solito non siano un sintomo di una malattia grave, le afte sono molto dolorose e scomode e rendono difficili azioni come il bere, il mangiare o il parlare anche se non sono contagiose. Se vi state chiedendo in presenza di un'afta quando preoccuparsi, i parametri da tenere a mete sono di certo la difficoltà di guarigione e la continua ricomparsa magari sempre nello stesso punto.

In questo articolo ci occuperemo comunque di scoprirne le cause più comuni e vedremo insieme afta quando preoccuparsi e rivolgersi ad un medico.

Afta quando preoccuparsi: le cause più comuni

Quali sono le cause delle afte e dove appaiono? Questo tipo di disturbo orale può insorgere ovunque in bocca, ma è più comune che appaiano sulla lingua, sulle labbra o sulle guance (insolitamente appaiono anche sulle gengive, sul palato o persino nella gola). Sono piccole ferite tra 3 e 8 mm, di forma ovale e poco profonde. In genere non presentano pus o altri segni di infezione e d solito sono singole ma a volte appaiono in più gruppi, anche se comunque non risultano preoccupanti. Le cause più comuni di afte sono:
  • Origine traumatica, cioè piccoli morsi accidentali.
  • Stress.
  • Alcuni cibi acidi.
  • Consumo di tabacco e caffè.
  • Carenza di alcune vitamine e minerali.
  • Bruciore di stomaco.
  • Helicobacter pylori (batteri gastrici che vengono attivati solo in una piccola percentuale della popolazione).
  • Poche ore di sonno.
  • Il più comune: una reazione immunologica contro i batteri più comuni.

Le afte o le piaghe in bocca di solito scompaiono nell'arco di una settimana estendendosi fino a 10 giorni nel caso dei fumatori e di solito guariscono senza lasciare cicatrici. Non esiste un tipo di trattamento focalizzato solo sulla guarigione di queste piccole ferite, anche se alcuni mirano ad accelerare la scomparsa. In genere si raccomanda pazienza o di ricorrere ad alcuni rimedi casalinghi come diluire il perossido di idrogeno in acqua e applicarlo sopra la piaga o in mancanza di questo, utilizzare il bicarbonato di sodio.

Afta in bocca quando preoccuparsi e rivolgersi al proprio medico

Fino a quando un'afta presenta le caratteristiche sopra descritte non risulta pericolosa in alcun caso. Ma è bene consultare il proprio medico quando si presentano condizioni diverse dal normale. Vediamo insieme afta quando preoccuparsi:
  • se l'afta è più grande del solito;
  • se appare molto ricorrentemente;
  • se impiega molto tempo per guarire;
  • se mostra segni di infezione;
  • se sopraggiunge la febbre;
  • se si manifesta dell'inappetenza;
  • se appare anche negli organi genitali.

Cause gravi afta in bocca: afta sotto il palato da preoccuparsi

Le afte sono caratterizzate da dolore localizzato bruciante da 24 a 48 ore di evoluzione, dopo di che appare una lesione nella mucosa orale, rotonda o ovale, con un centro necrotico coperto da una pseudomembrana gialla e circondato da margini sollevati e un alone eritematoso. Generalmente iniziano durante l'infanzia e diminuiscono di frequenza e intensità nel corso degli anni. La loro comparsa dopo i 30 anni, potrebbe suggerire eziologie più complesse. In letteratura sono classificati in base alla loro forma e sintomi annessi, che ne stabiliscono anche la gravità.

Afte minori: corrispondono al 75-85% dei casi. Avvolgono la mucosa non cheratinizzata del cavo orale (labbra, mucosa orale, pavimento della bocca e superficie ventrale e laterale della lingua), sono piccole da 8 a 10 mm e guariscono tra 10 e 14 giorni senza lasciare cicatrici.

Afte maggiori: rappresentano dal 10 al 15% dei casi. Compaiono dopo la pubertà, il prodromo è più intenso, le ulcere sono più profonde e più grandi che nelle afte minori e possono provocare febbre, disfagia e malessere che possono essere già presenti all'inizio della malattia. Hanno bordi irregolari, di diametro superiore a 1cm, sono più dolorosi e tendono ad apparire sulla mucosa orale, sulle ghiandole salivari minori, sulle labbra, sul palato molle e sulla faringe, e persistono per settimane o mesi, lasciando spesso una cicatrice.

Ulcere erpetiformi: costituiscono dal 5 al 10% dei casi. Sono multipli, da 5 a 100, da 1 a 3 mm di diametro, ben delimitati, dolorosi e possono apparire ovunque nella mucosa orale. Tendono a fondersi, causando grandi ulcere, che richiedono da 10 a 14 giorni per guarire. Tendono ad apparire nelle donne e di solito appaiono in età avanzata.

Dunque dai casi appena descritti ne va da sé che afta quando preoccuparsi, si riferisce alle afte maggiori e alle ulcere erpetiformi. Ma anche ne caso delle afte minori, se queste si ripresentano con una certa frequenza, necessitano di consulto medico per stabilirne l'eziologia precisa.

Afta quando preoccuparsi: diagnosi e trattamento

La diagnosi di afta basa sullo studio della storia medica del paziente e sui criteri clinici, al fine di escludere situazioni che possono simulare afte comuni, come quelle già menzionate. Se si ritiene necessario escludere qualsiasi patologia sottostante, lo studio di base consiste in emocromo - HSV, livelli di vitamina B12 e anticorpi anti-endomisio.

Poiché l'eziologia delle afte non è chiara, il trattamento può essere solo sintomatico, dunque dovrebbe essere focalizzato verso la riduzione del dolore, la riduzione del numero di lesioni e l'aumento del tempo asintomatico. Ci sono pochi studi randomizzati controllati sul trattamento; quelli esistenti mostrano che i risciacqui con clorexidina e corticosteroidi topici riducono la gravità e la durata delle vescicole, ma non aumentano i periodi asintomatici. La chiave è identificare le cause ed evitarle, così come adottare trattamenti precoci delle lesioni.
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